L’acqua è la vita
è energia, è essenziale, è una risorsa dal valore inestimabile
Qualcuno potrebbe pensare che questa foto e quella del “tempio delle acque” sia stata scattata in qualche esotica località d’oltreoceano. In realtà siamo esattamente a 5 Km dalle mura della città di Lucca. E’ il parco delle così dette “Parole d’Oro” dove ha origine la storia dell’acquedotto del Nottolini la cui costruzione è iniziata nel 1823 e terminata nel 1833.
Il “vecchio serpente” alle Parole d’Oro guida le acque della Serra Vespaiata verso vasche, pozzi, cascate e canali dove vigilano silenti strutture in pietra che ricordano i templi Maya dell’America Centrale.
Nei periodi di minore presenza di acqua riaffiora dall’ultima vasca, prima del ponte dalle “Parole d’Oro”, una lapide che ricorda l’ultimazione di questo tratto dell’acquedotto: MDCCCXXX – (1830)
Con queste insolite prospettive e il gioco di luci, il primo “tempietto” dell’acquedotto del Nottolini appare come l’ingresso ad un misterioso labirinto. L’acquedotto risale al 1823/1833, è lungo oltre 4 chilometri trasportava l’acqua di ben 18 fonti poste nel comune di Capannori ed è costituito da una fila in linea retta di 459 archi in pietra e laterizio alti 12 metri.
Reportage di ben oltre i 150 scatti molti dei quali sono oggetto della mostra fotografica “L’Occhio del Tempo”
